Uno dei fiori all’occhiello della cooperazione culturale tra Italia e Georgia è costituito dalle missioni archeologiche italiane finanziate dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questa sezione del sito contiene informazioni relative alle quattro missioni. In tre casi su quattro queste collaborazioni rappresentano un coronamento ideale dei rapporti tradizionalmente eccellenti intrattenuti dall’Ambasciata con il Museo Nazionale della Georgia diretto da David Lordkipanidze.
- Dmanisi: sulle tracce della migrazione umana dall’Africa. A Dmanisi, al confine con l’Armenia, l’Università di Firenze collabora con un’équipe internazionale impegnata da anni su un sito di valore straordinario che sta cambiando le più recenti teorie sull’evoluzione dell’uomo. Clicca qui per saperne di più.
- Samstkhe: la necropoli sconosciuta nella terra dei Meskheti. Ai margini dell’antica Colchide, nella regione di Samtskhe, effettuano scavi archeologici l’Università di Ferrara e l’Università di Tbilisi. In uno scenario di assoluta bellezza paesaggistica, gli archeologi dei due Paesi stanno lavorando su una vasta necropoli all’interno di una vallata ben celata e nascosta, composta da innumerevoli tombe, le più antiche delle quali risalgono al quarto millennio a.C. Clicca qui per un approfondimento.
- Natsargora: alla scoperta delle antiche culture di Kura-Araxes e di Bedeni. A Nastargora, nella regione di Shida-Kartkli, colloborano dal 2009 l’Università Ca’ Foscari ed il Museo Nazionale della Georgia. Il sito presenta preziose testimonianze relative alle due culture Kura-Araxes e di Bedeni, risalenti al IV e III millennio a.C. Clicca qui per maggiori dettagli. Clicca qui per visitare la pagina web del progetto. Clicca qui per visitare la pagina Facebook del progetto. Video di presentazione del progetto.
- Dzalisa: culla del vino in epoca romana. A poca distanza da Tbilisi, la Sovrintendenza dei Beni Culturali della Regione Lazio ha intrapreso una collaborazione col Museo Nazionale Georgiano finalizzata alla conservazione e valorizzazione della Villa di Dzalisa, preziosa testimonianza della presenza romana nel Caucaso. Simbolo della Villa è un mosaico raffigurante Bacco e Arianna: l’insediamento, che si caratterizzava per la produzione del vino, in un’area dove ancora oggi esiste una produzione di eccellenza, ha un forte richiamo simbolico. Clicca qui per saperne di più.