Il luogo domestico destinato ad accogliere le divinità protettrici della casa, insieme alle offerte a loro dedicate, era il larario. Era solitamente un altare in muratura, davanti al quale si svolgevano i riti connessi con il culto domestico, officiati dal capo famiglia. I Lari erano i numi tutelari della casa e della famiglia ed erano raffigurati in coppia come giovani danzanti o stanti, vestiti di corta tunica, nel gesto di reggere un simbolo di prosperità. Ai Lari si accompagnavano altre divinità più familiari (Ercole, Mercurio, Bacco), con la funzione di tutori del patrimonio familiare. La presenza di altre divinità è collegata alla personalità del padrone di casa, e il loro ruolo è in rapporto al suo livello sociale. I culti domestici risultano fortemente condizionati da fattori sociali e politici. Non era raro trovare un Mercurio accanto ad una Fortuna, nel caso di un padrone di casa la cui ascesa sociale era connessa al felice esito di commerci. Oppure una statuetta di Venere accanto ai Lari poteva indicare il felice raggiungimento degli obiettivi di vita. La nuova politica religiosa di Vespasiano aveva introdotto anche divinità orientali, quali Iside ed Arpocrate. Le statuette in bronzo si trovano nei larari collocati negli ambienti di rappresentanza delle case del ceto più elevato (atri e peristili) e in alcune attività commerciali.
Altare miniaturistico
Pompei
Bronzo e marmo, I sec. d.C.