Scoperta straordinaria. Dmanisi il nostro passato remoto

Il sito archeologico di Dmanisi è uno scrigno prezioso di misteri e scoperte. Nella campagna intorno a questo villaggio a circa 80 chilometri dalla capitale georgiana furono scoperti resti umani e animali risalenti a 1,8 milioni di anni fa. I reperti di ominidi più antichi scoperti fuori dal continente africano. Lo studio anatomico e morfologico dei rinoceronti di Dmanisi, iniziato con l’estrazione di proteine fossili da un dente del mammifero risalente a 1,77 milioni di anni fa, ha consentito agli scienziati di ottenere informazioni genetiche di straordinario interesse. Sono tracce risalenti ad un milione d’anni prima del più antico DNA sequenziato fino ad oggi. La ricerca è stata condotta da un team internazionale coordinato dal Prof. Enrico Cappellini dell’Università di Copenhagen che include il gruppo di docenti dell’Università di Firenze (la missione italiana finanziata dal MAECI, che ormai da anni lavora sul sito di Dmanisi).

I risultati della ricerca consentono di svelare alcuni grandi misteri dell’evoluzione permettendo agli studiosi di ricostruire in maniera accurata la storia evolutiva dei mammiferi, andando indietro nel tempo come non era mai stato possibile fino ad oggi.

Secondo il Prof. Lorenzo Rook dell’Ateneo fiorentino che coordina gli studi sui mammiferi fossili, la ricerca “segna un punto di svolta nel campo degli studi della paleontologia molecolare”. Le potenzialità del metodo di ricerca infatti sono enormi: il metodo, essendo applicato allo studio di altre specie animali, incluso le forme umane fossili, contribuirà a costruire un quadro più chiaro sulla nostra storia evolutiva.

dmanisi
Rassegna stampa: