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Miti greci in Etruria

A partire dalla fine dell’VIII secolo a.C, le élites aristocratiche acquisivano insieme alle mercanzie nuove usanze e i cantori, che giungevano nelle loro dimore, contribuivano alla trasmissione orale dei miti degli dei e degli eroi greci.

Nei secoli successivi, soprattutto nel VI secolo a.C., le immagini furono assorbite attraverso la ricca decorazione figurata dei vasi destinati al banchetto che rappresentava il momento principale per la conoscenza e trasmissione dei miti. I vasi a figure nere prodotti ad Atene, importati in Etruria in quantità massiccia, diventarono una vera e propria antologia delle saghe degli dei e degli eroi. Un esempio è rappresentato dal vaso François, un imponente cratere trovato a Chiusi, in cui sono rappresentate 270 figure e 131 iscrizioni che accompagnano molteplici personaggi. Nel tempo i miti e l’epos si radicarono nel mondo etrusco, anche attraverso la conoscenza delle tragedie e delle commedie greche portate da genti che si insediavano nelle fiorenti città tirreniche.

La larga diffusione dei miti greci sui manufatti prodotti a Chiusi fra il IV e il II secolo a.C. dimostra quanto ormai fossero noti sia agli artigiani che ai loro committenti.  Le immagini riprodotte sulle urne erano scelte sia in relazione al defunto sia al contesto culturale e agli avvenimenti che la società stava vivendo in quel determinato momento.

In un gran numero di urne erano rappresentate le avventure di coppie di eroi legati da profonda amicizia: Oreste e Pilade mentre si rifugiano presso l’altare perché hanno ucciso la madre di Oreste Clitennestra, inseguiti dalle Erinni 072 e ancora loro due prigionieri nel paese dei Tauri, pronti ad essere sacrificati per mano di Ifigenia, sorella di Oreste 073, l’altra coppia è costituita da Achille e Aiace presso l’altare, inseguiti dai Troiani che vogliono vendicare l’uccisione di Troilo 074.

La minaccia che incombeva sull’amicizia fraterna tra le coppie di eroi riecheggiava il pericolo che gravava sulle città etrusche in conflitto le une contro le altre. Limitandosi all’ambito funerario è possibile che questa immagine sia da riferire a defunti strappati alla vita in giovane età.

Interessante l’urna con l’immagine del rapimento di Deianira da parte del Centauro Nesso, altra immagine violenta nella quale traspare la situazione di conflitto in atto 075.