Questa tomba, scoperta a Chiusi in località Le Tassinaie, fornisce alcuni elementi per la conoscenza dei legami familiari e dell’organizzazione sociale e territoriale. La tomba era costituita da un lungo corridoio nel quale si aprivano una serie di nicchie su di un lato, nel lato opposto due celle e una nicchia e in fondo una piccola camera.
L’installazione esposta in mostra ricostruisce il lato con le nicchie che all’interno custodivano le urne. Queste erano realizzate tutte in terracotta, eccettuato la più antica in travertino.
Le iscrizioni dipinte sulle casse identificano i defunti come tutti appartenenti alla gens dei Rusina: si tratta di una tomba familiare utilizzata fra la fine del III e la seconda metà del II secolo d.C. Questo tipo di tomba con corridoio (dromos) e nicchie, molto diffuso nell’agro di Chiusi, indica l’esistenza di gruppi familiari, di ceto medio, sparsi sul territorio e legati allo sfruttamento delle risorse agricole. La sola urna in travertino n. 015, la più antica appartenente al capostipite, presenta sulla cassa una vistosa iscrizione incisa nella pietra e dipinta in colore rosso.
Le altre urne di questa tomba sono in terracotta nn. 016-017-018-019-020 e rappresentano molto bene questa produzione tipica di Chiusi, realizzata a stampo su vasta scala. L’uso del colore è molto abbondante. Sul coperchio il colore viene utilizzato per sottolineare l’incarnato, il volto, il vestiario, e gli accessori del defunto disteso su di un letto con i cuscini; sulle casse per esaltare tutti i particolari della raffigurazione. I temi rappresentati sulle casse sono molto diffusi in questo periodo e a loro è stata dedicata la sezione XXX della mostra.