A partire dalla fine del VII secolo a.C. cominciarono a comparire nelle sepolture forme di vasi quali anfore, brocche, coppe in bronzo e in bucchero che venivano utilizzate dagli aristocratici etruschi durante il banchetto. Dal VI secolo a.C. oggetti di bronzo di buona qualità furono prodotti su vasta scala e organizzati in servizi utilizzati nei banchetti funebri.
La caratteristica oinochoe n. 024 con il bacile associato n. 026; gli oggetti per la preparazione del vino come la situla con manico e un vasetto di piccole dimensioni n.029-030, accompagnati da un elegante mestolo che serviva per attingere n.031. La presenza della grattugia n.032 ricorda che al vino venivano aggiunti acqua, formaggio e spezie. Il manufatto con artigli n. 034, tipicamente etrusco, era utilizzato per sostenere una fonte di illuminazione o per arrostire le carni. Il carrello con gli ippocampi sosteneva un piccolo piano di legno n. 035. Nel banchetto un posto di preminenza era occupato dal bucchero, la ceramica etrusca dal tipico colore nero dovuto al metodo di cottura dell’argilla. Le pareti dei vasi, inizialmente di spessore molto sottile (bucchero sottile), andarono gradualmente ispessendosi. Chiusi svolse un ruolo fondamentale nella produzione del cosiddetto bucchero pesante, caratterizzato da un ampio repertorio di forme che include tutti gli oggetti necessari allo svolgimento del banchetto. Solitamente il bucchero era deposto “in servizi” da mensa formati di molti oggetti che presentano decorazioni a stampo oppure stampigliate con l’uso di un piccolo cilindro come l’anfora decorata a cilindretto n.037 e l’oinochoe riccamente decorate a stampo n.040. Una forma tipicamente chiusina è il braciere (foculo) di forma rettangolare che veniva deposto nella tomba corredato da set di oggetti di piccole dimensioni che doveva essere utilizzato dal defunto nella sua vita nell’aldilà. n. 051.