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Etruria: ambiente e risorse

L’Etruria propria, distinta tra Etruria meridionale ed Etruria settentrionale, occupava un ampio territorio delimitato a nord dal fiume Arno, ad ovest dal mare Tirreno (il nome greco degli Etruschi), ad est e a sud, dal fiume Tevere e dalla catena montuosa degli Appennini. Il paesaggio si presentava molto vario, ricco di corsi d’acqua, in gran parte navigabili, ed estesi litorali dotati di laghi e lagune costiere che costituivano ottimi punti di attracco per la navigazione.

Le differenti caratteristiche ambientali e la distribuzione delle risorse agricole, forestali e minerarie hanno dato luogo ad un diverso tipo di popolamento, di organizzazione e di sviluppo fra i vari centri della vasta area controllata dagli Etruschi.

Lo sfruttamento delle risorse agricole, insieme alla presenza di selvaggina e di pesci, fu certamente un fattore essenziale nella scelta dei siti e del loro sviluppo che, in una economia di sussistenza, era legato a soddisfare i bisogni primari delle comunità. Cereali, legumi, alberi da frutto, vite e olivo erano presenti su vasti territori assicurando lo sviluppo degli abitati e la crescita demografica.

Dal VI secolo a.C. l’aumento della produzione determinò il passaggio alla economia di surplus nella quale, soddisfatti i bisogni delle comunità, parte delle derrate venivano commerciate ed esportate.

Le risorse minerarie, rame, piombo, ferro e molte altre, presenti in varie zone dell’Etruria, furono sfruttate in maniera intensiva dalle fasi più antiche della civiltà etrusca raggiugendo, già nel VII secolo a.C., una tecnica metallurgica evoluta. I metalli vennero precocemente utilizzati per la realizzazione di utensili e armi e, fin da epoche remote, i centri produttori furono meta dei mercanti provenienti dal Mediterraneo orientale spinti dalla necessità di approvvigionarsi di queste preziose materie prime.

Il possesso e il controllo delle risorse minerarie, oltre a generare ricchezza, hanno dato un forte impulso ai processi di acculturazione favorendo, inoltre, l’economia e l’artigianato.