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Mostra “Life and Death – Glory of Pompeii”

Pompei, benché colpita da una terribile catastrofe naturale, che ha spento d’un colpo la vita della città, ha visto la sua struttura urbanistica ed architettonica rimanere in gran parte intatta e, caso più unico che raro, è perciò in grado di offrire ai visitatori la straordinaria emozione di ripercorrere le sue strade e di visitare le sue case, provando l’irripetibile sensazione di vivere in un tempo diverso dal presente.

Ma con un limite ben preciso, che è la ragione di questa mostra: che la Pompei di oggi non è che lo scheletro della città antica, prosciugata di ogni forma di vita dalla tremenda eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e svuotata di quegli oggetti che consentirebbero di immaginarla così com’era. Arredi, strumenti, ornamenti, decorazioni architettoniche che, a cominciare dagli affreschi, abbellivano le pareti delle case.

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L’utilità, oltre che il fascino, di questa mostra risiede proprio nel tema dell’abitare e quindi della vita quotidiana che si svolgeva a Pompei e nel suo territorio, nei diversi livelli sociali, e quindi nell’opportunità per il visitatore di vedere reperti provenienti da vari ambienti della casa (l’atrio, il triclinio, il peristilio, il larario, il giardino). Oltre a ciò completano l’esposizione preziosi gioielli e calchi di alcune vittime dell’eruzione. E’ un’immersione nella vita quotidiana di una città dell’Italia antica nel I sec. d.C.

E’ significativa l’esposizione nel Museo di Vani, il sito archeologico ubicato nella regione nota nel mondo classico come Colchide e distrutto da attacco militare alla metà del I sec. a.C. Due siti a confronto tanto diversi ma tanto simili per l’interruzione violenta della vita, sia pure per motivi molto diversi.