La musica senza tempo di Giya Kancheli ha scandito il mio tempo in Georgia. Il suo incedere dolce ha accompagnato i miei passi. La sua saggezza mi ha calato, con paterna premura, nel profondo della spiritualità di questo popolo antico.
Una musica intima ma anche pubblica. Intrisa di nostalgia e di futuro, di sofferenza e speranza. Miniature titaniche. Melodia dissonante, costellata di pause e silenzi. Consapevole della nostra intrinseca fragilità esistenziale. Ma anche della forza straordinaria di sommesse, ma tenaci ripetizioni. Di un’eterna resistenza. Del valore incrollabile della memoria e dell’amicizia.
Ricordo il suo sorriso. Ricordo quando si alzò a raccogliere l’amore e l’applauso riconoscente del pubblico. Era il febbraio 2016, al Conservatorio di Tbilisi. L’Ambasciata aveva voluto rendergli omaggio con un concerto del pianista italiano Alessandro Stella e della mezzosoprano Nino Surguladze.
Grazie Maestro. E arrivederci.
Antonio Bartoli
Ambasciatore d’Italia in Georgia