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Esperti italiani per i rilievi del Katskhi Pillar. Visita dell’Ambasciatore Bartoli

Una missione di esperti italiani della ditta GST di Reggio Emilia, guidati dal geometra Marco Camorani, ha effettuato dal 19 al 23 marzo 2018 dei rilievi per la mappatura in 3D del Katskhi Pillar.

Il Katskhi Pillar è un pilastro di roccia alto circa 40 metri, situato nel villaggio di Katskhi, nei pressi della città di Chiatura, nella Georgia centrale; su di esso sorge una piccola chiesa molto difficile da raggiungere: l’Eremo di Katskhi Pillar. Per raggiungerla, è necessario arrampicarsi su una scala a pioli di ferro con 131 gradini. La chiesetta, costruita dagli eremiti, risale al settimo secolo e, ancora oggi, continua ad essere un luogo di culto, il cui ingresso è vietato alle donne.

L’attività di rilievo effettuata dalla missione di esperti ha riguardato il monolite e l’Eremo (sia all’interno che all’esterno); inoltre, è stato realizzato un tour virtuale dello stesso Katskhi Pillar. L’Ambasciatore d’Italia a Tbilisi, Antonio Bartoli, ha visitato la missione il 21 marzo 2018.

“Ringrazio moltissimo la ditta GST di Reggio Emilia che ha voluto promuovere e realizzare questo progetto. L’apporto dei tecnici italiani consente tre principali obiettivi. Il primo è quello di effettuare una “fotografia” della situazione del sito che sia poi comparabile con i rilievi futuri che potranno essere effettuati periodicamente per monitorare l’evoluzione di questo straordinario pilastro naturale. Il secondo obiettivo è quello di realizzare un modello 3D che consenta ai geologi di studiare le possibili reazioni del sito a vari tipi di agenti, più o meno traumatici. Dai fattori atmosferici a possibili scosse sismiche o inondazioni. E predisporre possibili contromisure. La terza applicazione è quella divulgativa. Disporre d’immagini realizzate con droni e apparecchiature laser permette di realizzare potenzialmente un’installazione nel museo di Tbilisi o in qualsiasi altro contesto. E un turista potrà conoscere la rocca di Katskhi (e anche passeggiarvi intorno virtualmente) senza necessariamente visita l’Imereti (cosa che peraltro consiglio essendo una splendida regione)”, – ha spiegato l’Ambasciatore Bartoli.

L’intervento per ora realizzato s’iscrive in un quadro di più ampia collaborazione tra l’Italia e l’Agenzia georgiana per la protezione del patrimonio culturale. In queste settimane e nei prossimi mesi, esperti georgiani stanno frequentando corsi di varia specializzazione (conservazione e ambiente, mappatura 3D, studio degli effetti dell’inquinamento sui monumenti) dispensati dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro grazie ad un programma realizzato e finanziato dai Ministeri italiani degli Esteri e della Cultura.